La prima sensazione che ci ha lasciato la visione di “Superman” è stata la scorrevolezza, il piacere di scorrere voracemente le pagine di un fumetto coloratissimo. L’esordio del Nuovo Universo Cinematografico Dc non poteva avere protagonista migliore e la scelta del coproduttore e regista James Gunn non poteva essere più anticonformista e audace: il suo Superman è gentile, è un immigrato che sposa e difende, più degli stessi umani, i valori della Terra che lo ha accolto; è un vero difensore degli ultimi schiacciati da manovre geopolitiche così aderenti all’attuale contesto storico e da ultrasovranisti e guerrafondai armati di tecnologia avanzata e haters, incredibilmente somiglianti ai protagonisti delle cronache mondiali attuali. Superman di James Gunn è vulnerabile, è colpito, è sanguinante, sopravvive e vince grazie all’aiuto dei meta-umani della Justice Gang e, soprattutto, di Krypto, il supercane che sin dalla primi minuti del film ruba la scena a tutto il cast. Superman di James Gunn è un film recitato bene: da un superconvincente David Corenswet nel ruolo di Clark Kent/Superman, da una combattiva e divertente Rachel Brosnahan nel ruolo della reporter del Daily Planet, Lois Lane, dal perfetto Nicholas Hoult nel ruolo dello Lex Luthor. Ed ancora da Edi Gathegi (Michael Holt / Mister Terrific), Nathan Fillion (Guy Gardner/Lanterna Verde), Isabela Merced (Kendra Saunders/Hawkgirl), María Gabriela de Faría (Angela Spica/L’Ingegnere), Beck Bennett (Steve Lombard), Sara Sampaio (Eve Teschmacher), Pruitt Taylor Vince e Neva Howell (Jonathan e Martha Kent). Superman di James Gunn è grande intrattenimento, è drammatico e divertente, fonde magistralmente azione e riflessione. “Superman”, distribuito da Warner Bros, uscito oggi nelle sale cinematografiche italiane, sarà un successo destinato a modificare l’immaginario del supereroe stanco dal carisma vecchio e appannato? Ne siamo ragionevolmente certi.
Superman di James Gunn: il supereroe necessario (in questa tragica epoca)
